A marzo del 2012 sul blog vi raccontai quanto segue…
Correva l’anno 1986, ci troviamo a Milano al cinema “Ducale”, è autunno inoltrato. In sala viene proiettato un film, si tratta di “THE HOWLING” – L’ululato di Joe Dante e ciò avviene poco prima dell’uscita del nuovo fumetto di genere horror: “DYLAN DOG”. Proprio in quella sala del Ducale è presente un imprenditore milanese molto noto, Sergio Bonelli, appassionato di cinema. La stessa sera gli viene presentato Stefano Marzorati che, con Elisabetta Crespi, erano i redattori di un cine-club milanese, il Citizen Kane’s Club avente sede al teatro-cinema Actor’s Play house in Piazza Napoli al numero 27, il cosiddetto cinema Ducale, un vecchio stabile un po’ gotico, spettrale e quindi molto adatto alla proiezione di pellicole horrror.
A settembre dello stesso anno Stefano Marzorati realizza un’intervista alla Sede della “Sergio Bonelli Editore”. Marzorati fu innanzitutto un lettore di Dylan Dog, fumetto che a suo dire “riuscì a stravolgere il panorama fumettistico legato al genere horror”. Con questa dichiarazione, oserei dire assolutamente obiettiva, si conferma quanto tutti sappiamo: l’eccezionale talento di un autore, Tiziano Sclavi, che riuscì a fare una vera e propria sciacquatura dei panni in Arno di un genere per troppo tempo considerato di serie C, e accostato ad una pornografia gretta e sordida.
Il fumetto della paura, dell’orrore, per dirla all’italiana, prima dell’avvento di Dylan Dog aveva dei contenuti in cui la componente erotico-pornografica era determinante. Pertanto, lo scarso contenuto culturale di questi “giornalini”, li condusse ad avere una struttura portante basata sul sesso e destinata a crollare in breve tempo. Questa situazione era ben nota a Sclavi che abilmente ne approfittò.
Con Dylan Dog quindi si volta pagina, il pluricensurato splatter, caratteristico di certe riviste di corrente “ACME”, viene riproposto e “fuso” all’horror (struttura portante) che a sua volta è “depurato” da tutti quegli "attributi", in senso ampio, che lo avevano condotto ad essere un intrattenimento da consumare nelle sale da bagno.