sabato 17 settembre 2016

ALBO IN LINGUA FRIULANA: LA RICERCA DI UN'IDENTITA'



L’albo definito dai collezionisti “friulano” è un adattamento in lingua friulana del n. 9 “Alfa e Omega” della serie mensile Dylan Dog edita dalla casa editrice “Sergio Bonelli Editore”.
Venne stampato nel 1995 a Udine con il logo "Edizioni La patrie dal Friul”.

Nonostante trattasi di una pubblicazione amatoriale è stata comunque realizzata ad arte su carta patinata, il formato è tipicamente un “bonellide”, la grammatura generale della carta è inferiore allo standard e questo rende l’albo più sottile rispetto al gemello della casa editrice.
Il “friulano” è composto da 100 pagine copertine incluse, in seconda di copertina vi è la presentazione dell’albo con alcuni cenni sull’origine della lingua e informazioni inerenti i collaboratori.  La presentazione prosegue in terza di copertina, mentre in quarta di copertina troviamo alcune pubblicità locali.
Ci tengo a far notare un particolare molto importante presente in seconda di copertina che contraddistingue l’originalità dell’albo: numero 2 adesivi applicati  l’uno sull’altro, il primo di 3,6 cm x 7 cm e il secondo, contenente il logo “Istitut di Culture Furlane” a sfondo nero, di 2,2 cm x 0,4 mm.
L’adesivo principale contiene i seguenti dati: 
  • Logo dell’editore;
  • anno di stampa (1995);
  • nominativo del Direttore Editoriale;
  •  autorizzazione del Tribunale con il numero della licenza e l’anno di concessione,  dati sul copyright della casa editrice “Sergio Bonelli Editore"  - l’albo friulano è un prodotto autorizzato - ;
  •   citazione dello sceneggiatore (Sclavi) e del disegnatore (Roi);
  •  citazione dei traduttori;
  •  citazione della Tipografia.  

L'editore Sergio Bonelli ha imposto come condizione la fascetta "seconda ristampa" sul “friulano”. 
L’albo misura 15,8 cm x 21 cm, lo spessore è di 0,45 mm e pesa attorno ai 178 gr.
Ho valutato alcune copie e in linea generale sono perfettamente identiche tranne qualche grammo di differenza sul peso.   Il confronto è stato effettuato su 4 copie pertanto i dati che vi riporto sono piuttosto corretti.
Il bollino prezzo è l’unica nota dolente. E’ stato rimosso tramite un correttore e ciò è giustificabile considerati gli strumenti grafici di quel periodo.
La prima di copertina è l’unica ad essere stata fatta identica al prodotto “Bonelli” mentre il resto è completamente diverso.
Per la particolare qualità della carta patinata, soggetta a una minore brunitura naturale, l’albo, se conservato in ambiente asciutto, non esposto alla luce e  alla polvere, risaputo regno dei pesciolini d’argento, può conservarsi con le pagine piuttosto bianche anche a distanza di parecchi anni dalla stampa.
Una prima difficoltà nel reperire il pezzo è dovuta a ragioni di carattere sociale ed educativo che analizzeremo.
La lingua friulana appartiene alle lingue neolatine.   E’ inserita nel sottogruppo delle lingue “Ladine” nonostante si contraddistingue da alcune differenze dovute all’influsso di culture e lingue limitrofe (tedesco, veneto, sloveno).
I friulani definiscono la loro lingua come marilenghe, ovvero lingua madre.
Lo Stato Italiano ha riconosciuto la minoranza linguistica con la legge n. 482 del 1999 che ha sancito l’insegnamento della lingua friulana nelle scuole.
E’ errato quindi definire “dialetto” il friulano, esso è una lingua a tutti gli effetti .
Al friulano si applica l’art. 6 della Costituzione: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche” e la Legge n. 482 del 15 dicembre 1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” che prevede misure di tutela e valorizzazione (uso della lingua minoritaria nelle scuole materne, primarie e secondarie accanto alla lingua italiana, uso da parte degli organi di Comuni, Comunità Montane, Province e Regione, pubblicazione di atti nella lingua minoritaria fermo restando l’esclusivo valore legale della versione italiana, uso orale e scritto nelle pubbliche amministrazioni escluse forze armate e di polizia, adozione di toponimi aggiuntivi nella lingua minoritaria, ripristino su richiesta di nomi e cognomi nella forma originaria, convenzioni per il servizio pubblico radiotelevisivo) in ambiti definiti dai Consigli Provinciali su richiesta del 15% dei cittadini dei comuni interessati o di 1/3 dei consiglieri comunali.
Il friulano viene inoltre studiato nelle università di Udine, Trieste, Praga, Mosca e Lubiana.
Ed è proprio ad Udine che venne stampato, non da un gruppo di appassionati collezionisti di Dylan Dog, bensì da studiosi della lingua, universitari traduttori e collaboratori delle piccole comunità locali.
Abbiamo avuto altri esempi di fumetti utilizzati quali veicolo di insegnamento o monito sociale.   Questo è forse uno tra i più ammirevoli.
Il patriottismo friulano è l’origine dell’iniziativa che ha lo scopo di diffondere tra i giovani un messaggio chiaro: un fumetto in marilenghe può essere divertente quanto un fumetto in italiano.
Essendo il "friulano" oggi diventato un mero oggetto per collezionisti va comunque ricordato che trattasi di una pubblicazione realizzata per scopi educativi e didattici. Nel corso delle mie ricerche sono venuto a conoscenza che è spesso nella disponibilità di scuole, biblioteche, enti pubblici o atenei che si occupano dello studio della lingua. 
Il "friulano" è molto raro da reperire a causa della bassa tiratura che si aggira attorno alle 100 copie, informazione reperita dai collaboratori dell’iniziativa e in particolare dal traduttore.
Una premessa per quanto concerne la sua valutazione economica.
Personalmente ritengo che l’incontro tra la domanda e l’offerta sia l’unica via per determinare il prezzo.  In parole povere il venditore è libero di vendere la propria merce al prezzo che ritiene più opportuno così come l’acquirente è libero di acquistare o meno.
E’ altrettanto chiaro che dato l’esiguo numero di copie stampate, e trattandosi di un prodotto autorizzato dall’Editore, il “friulano” è il pezzo più raro e costoso per i collezionisti di Dylan Dog.   Mi rivolgo quindi a coloro che ancora lo stanno cercando invitandoli a non polemizzare su transazioni altrui e nemmeno a fare i conti in tasca al prossimo.
Volendo fare un paragone su noti pezzi molto ricercati tra i collezionisti, quali ad esempio il “Per lui”, ovvero il primo tra i fuoriserie, va sottolineato che la tiratura di quest’ultimo è stata di centinaia di volte superiore al “friulano” che a mio parere è il pezzo che rende unica la collezione per rarità oggettiva e particolarità.
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