L’albo definito dai collezionisti “friulano” è un adattamento in lingua friulana del n. 9 “Alfa
e Omega” della serie mensile Dylan Dog edita dalla casa editrice “Sergio
Bonelli Editore”.
Nonostante
trattasi di una pubblicazione amatoriale è stata comunque realizzata ad arte su
carta patinata, il formato è tipicamente un “bonellide”, la grammatura generale
della carta è inferiore allo standard e questo rende l’albo più sottile rispetto
al gemello della casa editrice.
Il “friulano” è
composto da 100 pagine copertine incluse, in seconda di copertina vi è la
presentazione dell’albo con alcuni cenni sull’origine della lingua e
informazioni inerenti i collaboratori. La presentazione prosegue in terza di copertina, mentre in
quarta di copertina troviamo alcune pubblicità locali.
Ci tengo a far
notare un particolare molto importante presente in seconda di copertina che contraddistingue l’originalità dell’albo: numero 2 adesivi applicati l’uno sull’altro, il primo di 3,6 cm x 7 cm e il secondo, contenente il logo
“Istitut di Culture Furlane” a sfondo nero, di 2,2 cm x 0,4 mm.
L’adesivo
principale contiene i seguenti dati:
- Logo dell’editore;
- anno di stampa (1995);
- nominativo del Direttore Editoriale;
- autorizzazione del Tribunale con il numero della licenza e l’anno di concessione, dati sul copyright della casa editrice “Sergio Bonelli Editore" - l’albo friulano è un prodotto autorizzato - ;
- citazione dello sceneggiatore (Sclavi) e del disegnatore (Roi);
- citazione dei traduttori;
- citazione della Tipografia.
L'editore Sergio Bonelli ha imposto
come condizione la fascetta "seconda ristampa" sul “friulano”.
L’albo misura 15,8 cm x 21 cm, lo spessore è di 0,45 mm e pesa attorno ai 178 gr.
Ho valutato
alcune copie e in linea generale sono perfettamente
identiche tranne qualche grammo di differenza sul peso. Il confronto è
stato effettuato su 4 copie pertanto i dati che vi riporto sono piuttosto corretti.
Il bollino
prezzo è l’unica nota dolente. E’ stato rimosso tramite un correttore e ciò è
giustificabile considerati gli strumenti grafici di quel periodo.
La prima di
copertina è l’unica ad essere stata fatta identica al prodotto “Bonelli” mentre
il resto è completamente diverso.
Per la
particolare qualità della carta patinata, soggetta a una minore brunitura
naturale, l’albo, se conservato in ambiente asciutto, non esposto alla luce
e alla polvere, risaputo regno dei
pesciolini d’argento, può conservarsi con le pagine piuttosto
bianche anche a distanza di parecchi anni dalla stampa.
Una prima
difficoltà nel reperire il pezzo è dovuta a ragioni di carattere sociale ed educativo
che analizzeremo.
La lingua
friulana appartiene alle lingue neolatine. E’ inserita nel
sottogruppo delle lingue “Ladine” nonostante si contraddistingue da alcune differenze
dovute all’influsso di culture e lingue limitrofe (tedesco, veneto, sloveno).
I friulani
definiscono la loro lingua come marilenghe, ovvero lingua madre.
Lo Stato
Italiano ha riconosciuto la minoranza linguistica con la legge n. 482 del 1999
che ha sancito l’insegnamento della lingua friulana nelle scuole.
E’ errato
quindi definire “dialetto” il friulano, esso è una lingua a tutti gli effetti .
Al friulano si
applica l’art. 6 della Costituzione: “La Repubblica tutela con apposite norme
le minoranze linguistiche” e la Legge n. 482 del 15 dicembre 1999 “Norme
in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” che prevede misure
di tutela e valorizzazione (uso della lingua minoritaria nelle scuole materne,
primarie e secondarie accanto alla lingua italiana, uso da parte degli organi
di Comuni, Comunità Montane, Province e Regione, pubblicazione di atti nella
lingua minoritaria fermo restando l’esclusivo valore legale della versione
italiana, uso orale e scritto nelle pubbliche amministrazioni escluse forze
armate e di polizia, adozione di toponimi aggiuntivi nella lingua minoritaria,
ripristino su richiesta di nomi e cognomi nella forma originaria, convenzioni
per il servizio pubblico radiotelevisivo) in ambiti definiti dai Consigli
Provinciali su richiesta del 15% dei cittadini dei comuni interessati o di 1/3
dei consiglieri comunali.
Il friulano
viene inoltre studiato nelle università
di Udine, Trieste, Praga, Mosca e Lubiana.
Ed è proprio ad
Udine che venne stampato, non da un gruppo di appassionati collezionisti di
Dylan Dog, bensì da studiosi della lingua, universitari traduttori e
collaboratori delle piccole comunità locali.
Abbiamo avuto
altri esempi di fumetti utilizzati quali veicolo di insegnamento o monito
sociale. Questo è forse uno tra i più ammirevoli.
Il patriottismo
friulano è l’origine dell’iniziativa che ha lo scopo di diffondere tra i
giovani un messaggio chiaro: un
fumetto in marilenghe può essere divertente quanto un fumetto in italiano.
Essendo il
"friulano" oggi diventato un mero oggetto per collezionisti va comunque ricordato che
trattasi di una pubblicazione realizzata per scopi educativi e didattici. Nel corso delle mie ricerche sono venuto a conoscenza che è spesso nella disponibilità
di scuole, biblioteche, enti pubblici o atenei che si occupano dello studio
della lingua.
Il "friulano" è molto raro da reperire a causa della bassa tiratura che si aggira attorno alle 100
copie, informazione reperita dai collaboratori dell’iniziativa e in particolare
dal traduttore.
Una premessa
per quanto concerne la sua valutazione economica.
Personalmente ritengo
che l’incontro tra la domanda e l’offerta sia l’unica via per determinare il
prezzo. In parole povere il venditore è libero di vendere la propria
merce al prezzo che ritiene più opportuno così come l’acquirente è libero di
acquistare o meno.
E’ altrettanto
chiaro che dato l’esiguo numero di copie stampate, e trattandosi di un prodotto
autorizzato dall’Editore, il “friulano” è il pezzo più raro e costoso per i
collezionisti di Dylan Dog. Mi rivolgo quindi a coloro che ancora lo stanno
cercando invitandoli a non polemizzare su transazioni altrui e nemmeno a fare i
conti in tasca al prossimo.
Volendo fare un
paragone su noti pezzi molto ricercati tra i collezionisti, quali ad esempio il
“Per lui”, ovvero il primo tra i fuoriserie, va sottolineato che la tiratura
di quest’ultimo è stata di centinaia di volte superiore al “friulano” che a mio
parere è il pezzo che rende unica la collezione per rarità oggettiva e
particolarità.
I contenuti di questo sito, curati da Stefano Prioni, sono concessi in Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported. Permissions beyond the scope of this license may be available to CLICK HERE!
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