La cosiddetta
“Scuola grafica Salernitana” ha portato alcuni talentuosi a intraprendere la strada professionale in ambito fumettistico, mi riferisco in particolare a
Luigi Coppola (1957 - Napoli),
Giuseppe De Nardo (1958 - Napoli),
Roberto De Angelis (1959 - Napoli),
Giuliano Piccininno (1960 - Giffoni Valle Piana),
Daniele Bigliardo (1963 - Napoli),
Bruno Brindisi (1964 - Salerno),
Luigi Siniscalchi (1971 - Salerno) e diversi altri omessi, ma non per minore importanza artistica.
Detta scuola, tramite la pubblicazione della rivista “Trumoon”, edita dal 1982 al 1986, fu terreno fertile per il decollo professionale di questi artisti.
Trumoon, periodico a fumetti, edito dalla casa editrice “Dossier sud”, aveva un formato di 17 cm x 24 cm.
Della rivista sono stati pubblicati i seguenti numeri:
- numero zero (1982), copertina di Giuliano Piccininno;
- numero uno (1983), copertina di Daniele Bigliardo;
- numero due (1984), copertina di Luigi Coppola;
- numero tre/quattro (1985), copertina di Giuseppe De Nardo.
E’ in cantiere un progetto per la rinascita di “Trumoon”, una nuova serie quindi e per il primo numero è accreditato il nome di
L. Siniscalchi quale copertinista.
A tal proposito consiglio inoltre la lettura del tomo “Trumoon il ventennale – Tratti e ritratti” con cover di B. Brindisi, un esauriente reportage di tutti i salernitani che hanno fatto strada nel fumetto.
Apriamo ora una parentesi per quanto riguarda
Luigi Siniscalchi, conosciuto con lo pseudonimo di
Sinis.
Sinis è un intraprendente fumettista che esordisce molto presto al fianco di Giuliano Piccininno, noto disegnatore di “Alan Ford” sino al 1987, e direttore editoriale per la rivista di critica “FLEX” pubblicata dalla casa editrice partenopea “TORNADO PRESS”.
TORNADO PRESS è lo stesso editore del saggio “Tiziano Sclavi. Una carriera in horror” a cura di Pino di Genua e Luigi Marcianò avente prima di copertina dedicata a Dylan Dog...
Sinis, attorno ai 20 anni, entra nello staff della “Bonelli”. Al suo esordio nella casa editrice milanese, il suo tratto, molto simile a quello di alcuni colleghi salernitani, si evolve per divenire quello che tutti conosciamo di abile giocatore del contrasto tra i bianchi e i neri.
Nel mese di settembre del 1993, e quindi all'incirca 2 anni dopo l'esordio in Bonelli di Sinis, esce in edicola il numero trimestrale della rivista di critica "FLEX" con intervista al disegnatore salernitano che, per l'occasione, dedica una ispiratissima cover a metà tra lo splatter di periodo sclaviano e le umoristiche tavole di un negozio di fiori tra la quinta e la sesta strada di New York (ndr).
L''immagine di "FLEX" la vedete riprodotta in cima a questo post.
Le dimensioni di quest'ultima, e a tal proposito ricordo che nelle mie recensioni vengono sempre indicate misure a rivista chiusa, indipendentemente dal formato, sono di 17 cm x 24 cm, in pieno stile "Trumoon", 36 pagine copertine incluse.
All'interno, oltre all'intervista a Sinis realizzata da Raffaele De Falco e Pino di Genua troviamo l'editoriale "Ecchèppalle co' sti salernitani!!!", "Vent'altri dopo" di Gianni Brunoro e "Quando l'orrore fa rima con...amore" di Pino di Genua".
Segnalo una particolarità unica: in prima di copertina, nella parte in basso a sinistra di FLEX noterete la dicitura "Sette anni di DYLAN DOG" che non è una stampa bensì un adesivo realizzato per l'occasione, con caratteri in giallo e prospettiva in nero su "Dylan Dog", appena più in basso e a destra la firma di Luigi Siniscalchi.
FLEX, una delle migliori riviste di critica sul fumetto, ci ha omaggiato di una seconda presenza dylaniata, il precedente numero del luglio 1992, con un’intervista dedicata a Bruno Brindisi, 2 brevi parodie titolate a “Cat Dylan” e, in quarta di copertina, una tavola umoristica sempre in onore dell' old boy divenuto ai giorni nostri molto…flexibile.