Il TEATRO PETRUZZELLI, situato a Bari nel centro della città e di proprietà della famiglia Messeni Nemagna, è il quarto teatro italiano per dimensioni e il più grande tra i privati d’Europa.
La sua genesi ha origine quando Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori triestini, proposero un progetto realizzato da un loro cognato, l’Ingegner Angelo Cicciomessere, alla sede del Comune di Bari.
Nel 1896, con l’accettazione dei disegni, venne stipulato un contratto tra la famiglia Petruzzelli e l’amministrazione comunale.
Veniva ceduto il diritto allo sfruttamento del suolo pubblico in uso perpetuo ai triestini affinché edificassero un politeama.
I lavori iniziarono nel 1898 con autofinanziamento esclusivo dei Petruzzelli e furono terminati tre anni dopo, nel 1903.
Il teatro internamente godeva degli affreschi di Raffaele Armenise, decorazioni in oro zecchino, e già dotato di impianto di riscaldamento e luce elettrica. Tutti i confort confort tecnologici più innovativi per l’epoca.
Grandi personaggi illustri furono ospiti al Petruzzelli, quali Franco Zeffirelli, che utilizzò l’interno come scenografia o Alberto Sordi, che girò invece “Polvere di stelle” finchè…
Nella notte a cavallo tra il 26 e il 27 ottobre del 1991 un grande incendio, probabilmente di origine dolosa, devastò il teatro.
Fortunatamente la caduta della cupola, crollando, soffocò le fiamme impedendo la distruzione totale della struttura. Ironia della sorte l’ultima opera rappresentata al Petruzzelli fu la “Norma” che termina proprio con un rogo.
Dalle indagini condotte gli inquirenti stabilirono che non si trattò di un banale incidente ma che l’incendio fu di origine dolosa, opera della criminalità organizzata. Ancora oscure le motivazioni. Un'infamia operata da “mani esperte”.
I sospetti furono confermati da alcune prove. Una delle porte di ferro del teatro venne forzata dall'interno e lasciata aperta, probabilmente per avere una rapida via di fuga.
Il lucchetto che tratteneva la catena della porta venne tranciato e in platea, sotto il palcoscenico, fu rinvenuto una sorta di piede di porco.
Il lucchetto che tratteneva la catena della porta venne tranciato e in platea, sotto il palcoscenico, fu rinvenuto una sorta di piede di porco.
Il giorno dopo l’incendio il bilancio dei danni fu preoccupante: le fiamme distrussero poltrone, tappeti, sedie, legni, stucchi, il sipario dipinto da Raffaele Armenise e le sculture di Pasquale Duretti irrecuperabili, persino gli strumenti d’orchestra utili alle prove del giorno successivo.
Il Petruzzelli venne in seguito ricostruito e i lavori terminarono il 4 ottobre 2009, tra mille vicissitudini e grazie a 50 milioni di denaro pubblico.
Il teatro Petruzzelli, infine, vanta oggi un sistema di proiezione ad alta definizione sui campi della cupola un tempo occupati dall’affresco dell’Armenise. È stata affidata all’artista Gianfranco Iannuzzi, che opera tra Venezia, Parigi e Tokio, la creazione di un “affresco dinamico” che consente la proiezione di un’elaborazione del dipinto originario distrutto nel 1991 dalla violenza dell’incendio".
Il Petruzzelli rinacque esattamente com’era nei suoi spazi fondamentali, ma con strutture all’avanguardia, adeguate sia sotto il profilo della sicurezza che delle tecnologie impiantistiche e scenotecniche.
Che aggiungere? Rimaniamo tutti stupefatti da certi avvenimenti.
Vi starete chiedendo cosa c'entra Dylan Dog con il Petruzzelli.
EXPO COMICS il 2° salone del fumetto e del cinema d'animazione, venne organizzato a Bari dal 1 al 4 aprile 1993 e quindi 2 anni dopo il clamoroso incendio.
Essendo il Petruzzelli il simbolo della città di Bari non poteva certo mancare un omaggio ad esso nella copertina del catalogo realizzato per l'evento, illustrazione di A. Stano (come sempre trovate l'immagine nella testata dell'articolo).
La manifestazione si svolse presso il Padiglione 64 , Ingresso orientale della Fiera del Levante, Lungomare Starita con il patrocinio della "Gazzetta del Mezzogiorno" in collaborazione con "Radio Norba" e "Arci Nova Bari".
Faccio notare in basso, al centro del catalogo, il logo non meglio precisato "ARGO", nessuna indicazione per il ritrovamento del vello d'oro comunque, non vorrei illudervi...
Tra tutti i cataloghi che ho avuto tra le mani, questo è sicuramente uno dei migliori come fattura, la prima e la quarta di copertina sono in cartonicino di grammatura abbastanza pesante e la carta all'interno è patinata, 28 pagine copertine incluse, spillato, misure a rivista chiusa di 21,5 cm x 29,5 cm, ampio accenno a Dylan Dog e al cugino Martin Mystere con una tavola di Castelli e Filippucci che si trovano all'interno del teatro ricostruito, diversi articoli inerenti altri personaggi dei fumetti e varie.
A lato vedete la brochure che chiusa misura 9,9 cm x 21,2 cm, perde la bordatura bianca del catalogo e quindi ha lo sfondo completamente nero, aggiunto inoltre un logo che appare come una A in una sfera a sfondo bianco con una sottostante dicitura AIAP, bisognerebbe avere un poco di tempo e cercare che significhi sia ARGO che AIAP, se qualche barese è sintonizzato ci illumini, io mi fermo qua...
Non posso esimermi dal non citare anche il "Teatro Massimo" di Palermo, sarebbe un insulto alla città che amo. Il "Massimo" è il più grande teatro d'Italia, ho avuto occasione di visitarlo e non ha certamente nulla da invidiare al Petruzzelli.
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Mi dispiace caro STEFANO ma qua ti devo tirare le orecchie, tu dirai perchè?
RispondiEliminaPerchè hai fatto una recensione quando ormai questo oggetto, ovvero il catalogo e la brochure erano già in vendita in asta su un sito, e di solito compaiono o fatalità sbucano fuori sempre dopo una tua recensione.
Thò! ma guarda, STEFANO nomina un articolo ed è subito in asta, che sorpresa!
EEEEEHHHHHHHHH!!!!!!!!! i soliti profittatori non perdono tempo, via via dai che adesso ci possiamo lucrare sopra, ma noi cari innominabili abbiamo il nostro GURU STEFANO, che ci informa bene bene con i suoi articoli.
QUINDI TENETEVELI PURE STRETTI E QUOTATELI IN BORSA SE POTETE CHE NOI VIVIAMO LO STESSO, TIè PIGLIA E PORTA A CASA!
L'articolo l'avevo già in coda di pubblicazione da tempo e avrai anche notato che l'ho pubblicato l'ultimo giorno dell'asta appositamente per evitare di incentivare l'acquisto.
RispondiEliminaTra l'altro hanno venduto il catalogo, non la brochure.
Sì lo so, il mio intento era solo fare notare a certi PERSONAGGI DISONESTI, che la gente e non parlo solo di noi facenti parte del blog, le cose le vede e non è imbecille o disinformata come loro credono che lo sia.
RispondiEliminaE' che dispiace vedere che dopo un bell'articolo fatto da te dove descrivi un' oggetto, guarda caso poi è subito in vendita per poter così fare cassa, manco sapendo cosa stanno vendendo e il suo effetivo valore.
Hai ragione, purtroppo questo capita, vedasi per Tamarindo, il giorno dopo eccolo in asta, potrebbe anche essere una coincidenza però sai, una volta, due volte, alla terza cominci a pensar male.
RispondiElimina[...] febbraio del 1945 il teatro crollò sotto i bombardamenti anglo-americani e, come accadde per “IL PETRUZZELLI”, fu ricostruito, ma parecchi anni [...]
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