Il “TEATRO FILARMONICO” di Verona, ubicato in Via dei Mutilati al numero 4, è un teatro d’opera di proprietà dell’Accademia Filarmonica di Verona.
Viene utilizzato dalla fondazione dell’Arena come sede della stagione lirica invernale.
La capienza è di 1200 posti e la datazione è dei primi del ‘700.
Il 23 febbraio del 1945 il teatro crollò sotto i bombardamenti anglo-americani e, come accadde per “IL PETRUZZELLI”, fu ricostruito, ma parecchi anni dopo.
L'inaugurazione del nuovo “Teatro Filarmonico” risale al 1975.
Nel corso della stagione lirica e di balletto 1999/2000 per concessione della "Sergio Bonelli Editore" venne messa in scena la seguente opera:
"DYLAN DOG - AZIONE COREOGRAFICA PER ATTORE, SOPRANO, CLARINETTISTA, DANZATORI E ORCHESTRA".
MUSICA di: Marco Tutino (Ed. Fondazione ARENA di Verona);
SCENE E COSTUMI: GianFranco Padovani:
LIGHTING DESIGNER: Jean Asquiè.
DIRETTORE DEL CORPO DI BALLO: Maria Grazia Garofoli.
ORCHESTRA E CORPO DI BALLO DELL'ARENA DI VERONA.
Dylan Dog è schiacciato dal dubbio, dai suoi incubi, risucchiato dai gorghi della sua mente. Malgrado ciò ci restituisce l’esempio di una possibilità: la paura è una cosa con la quale si può convivere, senza per forza esorcizzarla con false sicurezze, con verità assolute e con ideologie.
Sergio Garbato, Il Resto del Carlino:
Grande la suggestione dell’azione coreografica Dylan Dog, che ha trovato nella regia una totale rispondenza alla musica. Coreografia spesso risolta con un teatro d’ombre, ma giocata anche nella proliferazione dei doppi, in una sorta di oltretomba dell’immaginario, che affastellava forme e segni e simboli, come avviene in un sogno che si trasforma in incubo lieve.
Il posto unico numerato per la rappresentazione costava all'epoca 20.000 Lire, ridotto 15.000 Lire e ridotto giovani/anziani 10.000 Lire.
Rappresentazione per le scuole posto unico a 5.000 Lire.
SOGGETTO di: Giorgio Gallione, tratto dal personaggio di Tiziano Sclavi per gentile concessione della SERGIO BONELLI EDITORE;
INTERPRETI:
- Attore: Paolo Bessegato;
- Soprano: Madelyn Monti;
- Clarinetto: Mauro Pedron;
- Primo ballerino ospite: Jeffrey Kazin.
COREOGRAFIA: David Parker.
DIRETTORE: Stefan Anton Reck e Daniele Belardinelli.SCENE E COSTUMI: GianFranco Padovani:
LIGHTING DESIGNER: Jean Asquiè.
DIRETTORE DEL CORPO DI BALLO: Maria Grazia Garofoli.
ORCHESTRA E CORPO DI BALLO DELL'ARENA DI VERONA.
Dylan Dog è schiacciato dal dubbio, dai suoi incubi, risucchiato dai gorghi della sua mente. Malgrado ciò ci restituisce l’esempio di una possibilità: la paura è una cosa con la quale si può convivere, senza per forza esorcizzarla con false sicurezze, con verità assolute e con ideologie.
Citazione: "Forse è proprio questo che ha intrigato tanti giovani: un personaggio che mostra come un mondo terribile e sconosciuto possa essere percorso senza soccombere, e come anche dall’incubo più terrificante si possa uscire. Senza superpoteri, ma anzi esponendo candidamente le nostre imperfezioni. Sembra che la sua incertezza, le ombre con le quali si scontra, si siano riflesse ed abbiano influenzato la struttura e l’atmosfera di questa azione coreografica che non si incasella in nessun genere di spettacolo dal vivo".
In effetti, il successo di Dylan Dog, a mio parere, è proprio dovuto al fatto che non si tratta del solito super-eroe, ma di un uomo comune, dal passato burrascoso e con tante fobie in cui ci si può identificare.
Sergio Garbato, Il Resto del Carlino:
Grande la suggestione dell’azione coreografica Dylan Dog, che ha trovato nella regia una totale rispondenza alla musica. Coreografia spesso risolta con un teatro d’ombre, ma giocata anche nella proliferazione dei doppi, in una sorta di oltretomba dell’immaginario, che affastellava forme e segni e simboli, come avviene in un sogno che si trasforma in incubo lieve.
Il posto unico numerato per la rappresentazione costava all'epoca 20.000 Lire, ridotto 15.000 Lire e ridotto giovani/anziani 10.000 Lire.
Rappresentazione per le scuole posto unico a 5.000 Lire.
Almeno in questo caso Dylan Dog si è decorosamente distinto a teatro con delle caratteristiche che gli appartengono, diversamente da quanto abbiamo assistito al cinema.
Assolutamente stupenda la locandina realizzata da A. Stano nel 1999 di cui immagine che ho postato in testata.
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Il commento e chiedo scusa, esula dal contenuto dell'articolo ma volevo solo far notare una semplice cosa, e sarei curioso di sentire se questo è un parere condiviso.
RispondiEliminaNon trovate come sia strano che certe opere d'arte e in italia ce ne sono a bizzeffe, non venga dato loro il giusto risalto cui speterebbe, e pur avendole ad un passo da casa non se ne conosca nemmeno l'esistenza?
Grazie STEFANO per avermi portato a conoscenza di questo splendido teatro, credo inoltre che dal punto di vista culturale ed artistico L' ITALIA abbia pochi concorrenti!!!!
Concordo, dal punto di vista culturale e artistico, l'Italia non ha concorrenti.
RispondiEliminaStefano , qui fecero
RispondiEliminaanche un catalogo se non erro,
molto bello ma difficile da trovare
ai giorni d' oggi.
Mi manca :weep:
Non ho notizie certe in merito e mi sembra abbastanza strano, personalmente ho solo la locandina.
RispondiEliminaNon possiamo comunque escludere sia stato fatto anche il catalogo, tutto fa business se trattasi di Dylan Dog, ne siamo fin troppo consapevoli.