L’invasione dei “neologismi”, letteralmente nuove parole derivanti in linea generale da lingue straniere e quindi “forestierismi”, nel mondo a fumetti è particolarmente diffusa, favorevoli o meno dobbiamo prenderne atto.
Il termine “fanzine” nasce dall’unione di 2 forestierismi, ovvero “fan” per definire l’appassionato (o fanatico) e “magazine” (rivista).
Nel caso che tratteremo farò riferimento a quelle pubblicazioni amatoriali, realizzate da gruppi di appassionati del fumetto.
Questi ultimi non li definisco di proposito come fanatici dell’indagatore dell’incubo visto che in taluni casi sarebbe molto riduttivo.
Il termine "fanzine" venne coniato da Russ Chauvenet nel 1940, l’inventore della prima fanzine di genere fantascienza.
A Chauvenet va riconosciuto inoltre il merito di essere il precursore del primo “blog” primordiale, ovvero precedente alla creazione e diffusione dei personal computer e della rete.
Le fanzine erano per l’appunto le pagine personali (blog) che potevano trattare qualsiasi tematica anche non prettamente connessa con il mondo a fumetti.
Oggi abbiamo un’inversione di tendenza ovvero, nonostante la grande diffusione di blog che danno la possibilità di produrre una sorta di fanzine virtuale, sempre più bloggers, termine per definire coloro che compilano i blog con intere pagine, che vengono diffuse poi nella rete internauta, coltivano sogni di carta, sperando un giorno di realizzare la trasposizione delle loro fatiche virtuali su fibre vegetali.
Va ricordato che alcuni blog nati sul web spesso, sono divenuti vere e proprie pubblicazioni.
Il fantasma della carta stampata incombe sempre…
In Italia la prima fanzine, “FUTURA FANTASIA", che trattava tematiche di fantascienza, nacque a Milano nel 1961 grazie a Luigi Cozzi divenuto in seguito regista.
L'’importanza culturale delle fanzine è assodata, quando si tratta di fenomeni la cui origine deriva da una passione, nel caso in oggetto per il fumetto.
Su alcune fanzine, talvolta stampate con carta di pessima qualità e con effetti grafici che definirli orrendi è un eufemismo, si sono “fatti le ossa” diversi sceneggiatori e disegnatori che oggi compongono il team della “Sergio Bonelli editore”.
Purtroppo recentemente assistiamo inermi ad un triste slancio commerciale che ruota attorno a Dylan Dog, e che motiva alcuni collezionisti a produrre fanzine. Esse diventano utili mezzi per lucrare senza che di riflesso aggiungano molti contenuti culturali e informativi.
In questa sede tratterò di una fanzine pregevole, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto divulgativo ed intellettuale.
Mi riferisco a "TAMARINDO - INFORMAZIONE E CRITICA SUL FUMETTO n. 1" di Condello-Stracuzzi.
La fanzine datata 1989, nonostante la data impressa sul retro di copertina riporta agosto 1990, è in b/n, composta da 36 pagine copertine incluse le cui dimensioni sono di 21 cm x 29,70 cm, la carta ha una buona grammatura, evidente ciclostile fotocopiato ma il carattere non perde la sua leggibilità.
Come risaputo di "TAMARINDO" esistono 2 versioni, non mi è dato sapere le dimensioni della seconda versione in quanto posseggo solo la copia facente oggetto dell'articolo, invito i lettori a colmare questa lacuna.
In prima di copertina abbiamo un'immagine efficace e dedicata a "Tamarindo" da Piero Dall'Agnol, il disegnatore de "Il buio" testi di C. Chiaverotti, #34 della serie regolare.
Personalmente definisco "Tamarindo" come una fanzine molto speciale, sia per quanto riguarda il contenuto, totalmente dedicato a Dylan Dog, un evento non comune per una fanzine, sia per il contributo dato alla realizzazione della stessa dallo schivo Tiziano Sclavi. Avete capito bene, proprio lui..
Pensate quando talvolta acquistate una fanzine, magari anche costata parecchio, e scoprite che l'unica nota dylaniata è la prima di copertina dedicata a Dylan Dog e forse un misero articoletto all'interno; ne ho alcune dove non è nemmeno stata sprecata una sola riga per il nostro eroe, presente solo l'immagine suddetta. Evidente espediente commerciale per stimolare la vendita tramite utilizzo di un personaggio di successo.
Non è assolutamente questo il caso di TAMARINDO.
Nella seconda di copertina, unitamente ai ringraziamenti rivolti a Piero Dall'Agnol, a L. Piccatto, a C. Roi, a G. Casertano, alla "Sergio Bonelli editore" e a molte persone che hanno collaborato alla redazione, troviamo un interessantissimo appunto che vi riporto per intero:
"Un ringraziamento speciale va al grande, grandissimo, spropositatamente grande Tiziano Sclavi, che non solo ha degnato di attenzione due miserrimi lettori come noi (Condello-Stracuzzi), ma ci ha sommersi di materiale utilissimo e di difficile reperibilità. Grazie di cuore. TAMARINDO".
Comprenderete che molti di noi avrebbero voluto trovarsi nei panni dei redattori di Tamarindo che hanno potuto fruire della collaborazione di Sclavi e di quel materiale di difficile reperibilità che tutti vorrebbero possedere.
Tamarindo, inutile a dirsi, è un prodotto ufficiale e quindi autorizzato dall'Editore.
Il relativo sommario è il seguente:
- Dylan Dog.
- La nascita di Dylan Dog.
- Groucho (Marx?).
- Tiziano Sclavi.
- Gli autori.
- Intervista a L. Piccatto.
- Gli amici...
- ...e i nemici.
- Intervista a C. Roi.
- Cronologia e anticipazioni (fornite dalla casa Editrice ai 2 redattori).
- DD e il gentil sesso.
- Il club dell'orrore.
- Inovafumetto '88.
- Intervista a G. Casertano.
- Dylan Dog: dicono di lui.
- Per lui e Dylan Dog.
- Non esageriamo!
- Comunicato stampa.
A proposito del punto dove si accenna all'uscita in edicola della rivista "Per lui n. 74 del 1989", quindi una contemporanea di Tamarindo, che può essere definito come il secondo fuori serie dylaniato, i 2 redattori raccontano un curioso aneddoto, ovvero di essere stati informati dell'imminente uscita (di "Per lui) da G. Casertano, in caso contrario, sempre a detta loro, "non se ne sarebbero nemmeno accorti", nessuna pubblicità dalla casa Editrice.
Ai giorni nostri sappiamo che avviene diversamente e l'Editore, tramite "l'horror post" è sempre ben propenso a dare le news ai lettori.
Che aggiungere? Tamarindo è un piatto veramente ricco, una di quelle fanzine che non possono mancare a un collezionista fan-atico di Dylan Dog.
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Esaustivo come sempre, non è però che adesso pure il " TAMARINDO " mi passa la soglia dei 1000 euro?
RispondiEliminaPerchè altrimenti di questo passo, mi devo armare di MASCHERINA,CALZAMAGLIA E GRIMALDELLO.
In questo caso lo escludo ma non significa che sia un pezzo molto facile da trovare.
RispondiEliminaChe bel articolo proprio bello!!!
RispondiEliminaTamarindo è un bel pezzo da collezione chissà se un giorno potrò averlo! Ma sognare non costa nulla!
Ve ne sono due versioni !!!
RispondiEliminaNon sono costose o perlomeno fino ad oggi, ma sono difficili da trovare.
Occhio alle fotocopie fatte oggi, guardate le spille e la carta.
Mi ritengo fortunato ad averle entrambe
Beh che non siano costose non sono molto d'accordo, rammenterai Alessandro, l'estate scorsa su ebay, a che prezzo è finita una copia di Tamarindo visto che ne abbiamo anche parlato.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i presunti falsi a cui alludi, e sottolineo presunti, per poterli identificare è assolutamente indispensabile mettere a confrontro più copie, non basta dire "la mia ha le pagine rovinate e le spille arrugginite" per stabilire che si tratta di una copia autentica, esistono, e lo sapete, pratiche per l'invecchiamento e lo svecchiamento, per Tamarindo è una vera incongnita stabilire l'autenticità del pezzo.
Chiaro che se notate tagli nelle immagini o terminazioni delle pagine in modo anomalo allora il discorso cambia.