lunedì 20 febbraio 2012

LIBRERIA DELL'IMMAGINE 19 - PRESUPPOSTI OGGETTIVI SUI FALSI

FALSI D'AUTORE??   IL "FALSO" NON E' MAI D'AUTORE. 

Ci terrei in questa sede a definire un concetto importante per la comprensione di quanto sto per raccontarvi.
Nel mondo del collezionismo troppo spesso si parla di falso, di plagio, e per intenderci può essere definito tale l’esatta copia contraffatta di un qualsiasi bene che per natura ha una sua utilità.
Se il prodotto presenta determinati requisiti, che vedremo, non è mai corretto definirlo falso, soprattutto se non esistente in precedenza sul mercato, nemmeno nel caso in cui esso non sia detentore di licenze presunte o formali.   Detta così la questione sembra molto complicata quando invece è tutt'altro. Cercherò di spiegarlo nel modo più semplice.
Nel caso specifico trattando noi di un personaggio della casa editrice “Sergio Bonelli” le normative inerenti l'editoria, e relativo merchandising, prevedono le cosiddette licenze, ovvero delle autorizzazioni rilasciate dal titolare dell'azienda milanese per lo sfruttamento del diritto di immagine, in questo caso del marchio "DYLAN DOG".
E’ anche altrettanto conosciuto il caso in cui taluni oggetti, solitamente scatenanti polemiche inutili e assurde, vadano a colmare delle lacune e al tempo stesso non possona essere definiti dei falsi in quanto non replicano nulla di già esistente e in precedenza messo sul mercato.


Mi spiego con un esempio banale ma utile al tempo stesso. Se qualcuno produce degli accendini e li commercializza, stampando su di essi un logo o un’immagine, per esempio quella di un personaggio dei fumetti, si presume che per farlo abbia ottenuto la licenza dall’editore per l’utilizzo del marchio aziendale.  Successivamente, se la stessa persona decide di produrre un raccoglitore per i medesimi, e quindi va a creare un prodotto utile per raccoglierli, non possiamo parlare di falso, nemmeno nel caso in cui l’editore non abbia concesso la licenza per realizzare quel raccoglitore.  Assolutamente limpido il concetto.  Ciò è legalmente accettabile patto e condizione che sul raccoglitore non vi siano impressi marchi ingannevoli o tendenti a far credere che il medesimo sia stato prodotto con regolare licenza.
 
Su detto raccoglitore non sarà nemmeno consentita la stampa dell'immagine relativa al personaggio dei fumetti in questione (a cui sono riferiti gli accendini che accenno sopra), ne citare realizzato dall’azienda “x” e nessun altra informazione che miri a portare in inganno l’acquirente, ma da qua a parlare di falso è tutt’altra storia…

Questo è uno dei casi che fa molto discutere. Ignorare non legittima nessuno a lanciare accuse, spesso infamanti, come altrettanto spesso succede nel mondo del collezionismo.   Pertanto, purché non si cerchi di vendere  con l'inganno, mirando a far credere che l'oggetto sia stato creato da un editore "x",  nulla di quanto descritto è illecito.

Speriamo che questa spiegazione giunga con "voce tonante" a coloro che si sentono troppo spesso la “Corte di Cassazione” nel mondo delle nuvole parlanti.

Ben diverso il caso che ha fatto scalpore nel 1992, cito a tal proposito uno stralcio preso dal quotidiano “La repubblica”. 
1992 ARCHIVIO "LA REPUBBLICA" .
' ATTENZIONE AI FALSI ALBUM DI DYLAN DOG' 
LUCCA - "Attenzione ai falsi Dylan Dog": l' allarme sulle contraffazioni del celebre personaggio di fumetti, conosciuto come "l' investigatore dell' occulto", arriva da Lucca (sede del Salone Internazione dei "Comics") per voce di Sergio Bonelli, editore di Tex Willer. "I falsi di Dylan Dog - dice Bonelli - hanno invaso l' Italia centro- meridionale. Si tratta di un fenomeno di vaste proporzioni e gli albi contraffatti sono numerosi". "Copie non autentiche" sono state scoperte a Roma, Napoli, Palermo. Secondo Bonelli, i canali di distribuzione del "traffico" sono vari: dalle bancarelle delle fiere locali alle edicole e alle cosiddette fumetterie. Per questo l' editore ha deciso di mettere sull' avviso i commercianti che lavorano nel campo del collezionismo per non "farsi truffare" nel rifornimento degli albi di Dylan Dog, personaggio che ha riscosso gran successo, tanto da far lievitare i prezzi in campo amatoriale: alla Biennale Internazionale dei Comics, le prime edizioni avevano raggiunto quotazioni di 100 mila lire.


Alla Biennale Sergio Bonelli dichiarava: "le prime edizioni avevano raggiunto quotazioni di 100 mila lire", meno di 52 euro, chissà cosa penserebbe se qualcuno gli raccontasse la tesi delle 300,00 euro per albi da magazzino...

Quante volte avrete sentito citare il termine "falso d'autore".
Quell'aggiunta "d'autore" pare voglia giustificare l'atto illecito e addirittura incentivarlo.
Ciò nonostante è  in vita una branca del collezionismo legato a Dylan Dog e riguardante i "contraffatti".
Per anni  gli autori di questi plagi si sono occupati di riciclaggio, mediante l'immissione dei pezzi  falsi in canali "leciti", soprattutto le edicole.
Vi sarà capitato inoltre di imbattervi in uno di questi falsi, magari in qualche manifestazione legata al fumetto o, come lo stesso Sergio Bonelli diceva, trovato per caso nella bancarella del mercato sotto casa.
La cosa che fa più riflettere è che questi prodotti non autorizzati dalla casa editrice, e nati per truffare dapprima lo stesso editore e in seguito il collezionista, sono passati tranquillamente anche dal famoso sito di aste on line, con buona pace di leggi legate all'editoria, violazione dei diritti d'autore e diciamocelo, violazione soprattutto di quelli che sono i diritti dei consumatori.

L'editore a suo tempo è intervenuto in modo energico, il collezionista già più difficilmente riesce a far valere quelli che sono i suoi diritti.
 Non perdete il vostro tempo lamentandovi con il cosiddetto "Servizio clienti", otterrete in cambio la solita email pre-confezionata in cui vi si informa che la "Direzione" non è tenuta ad effettuare controlli di alcun genere sulla merce posta in vendita.
I falsi destinati soprattutto alle edicole furono realizzati negli anni '90, credo invece che tanti di quei pezzi giunti sulla rete internauta siano stati prodotti molto più recentemente.
L'evoluzione tecnologica delle periferiche, quali le stampanti, lo permise.
Vista la grande richiesta del mercato in origine le copie contraffatte venivano vendute in edicola, al prezzo di copertina, internet non era ancora così diffuso come ai giorni nostri, pertanto ritengo corretti i canali di distribuzione citati dall'editore. 
Per poter vendere questi albi al prezzo di copertina ad alcuni doveva essere applicato il cosiddetto "bollino sovraprezzo".  Furono quindi malamente bollinati.

Come potevano giungere nel mercato delle edicola rimane un mistero. Queste hanno il loro "distributore" che viene incaricato direttamente dalla casa editrice.
Nella prima fase quindi la truffa era ai danni della “Sergio Bonelli Editore” che intervenne duramente.
In linea generale la contraffazione riguardò i primi 30 numeri della serie regolare.
L'espansione del canale vendite on line e della rete ha certamente reso più semplice la commercializzazione di questi prodotti, abbiamo assistito al passaggio nelle aste di una gran quantità di numeri 1 (uno)  della serie regolare, per evidenti motivazioni di carattere economico, è il pezzo che vale di più.
Noi parliamo di “falso” anche se va ricordato che di solito la parte falsa è la “copertina”, l’interno veniva ricavato da ristampe e pertanto era "originale Bonelli". 
Oggi la truffa non è più ai danni dell’Editore ma dei collezionisti, il falso arriva direttamente nelle case e non passa più per le edicole.
Noterete che nel frontespizio de "LIBRERIA DELL'IMMAGINE 19" vi è l'immediata denucia dei falsi di Dylan Dog avvenuta dopo i sequestri.
Decio Canzio rilasciò per l'occasione un'intervista. Già a quel tempo  ridicolizzava le teorie degli albi "da magazzino". Cito a tal proposito uno stralcio del testo:

"Difficile credere che quando uno sconosciuto (!?) ti porta 50 copie per titolo queste facciano parte della sua collezione privata, o li abbia trovate sotto casa, o che abbia rilevato un magazzino di albi da chissà dove".
 
La casa editrice sporse denuncia quindi contro ignoti. 
Veniamo ora ad analizzare la rivista di cui foto in testata. 
Trattasi de "LIBRERIA DELL'IMMAGINE 19" del 1992, prezzo di copertina Lire 1500, la colorazione della carta, grigiastra, la rende simile a quella tipica per  quotidiani, con una grammatura leggermente superiore. 
Le dimensioni a rivista chiusa sono di 17 cm x 24,6 cm. 
L.D.I. è praticamente un foglio di 33,7 cm x 49 cm piegato in 4 parti per un totale di 15 pagine di  16,85 cm x 24,5 cm, di ampio formato quindi, vari articoli anche riguardanti MM e altri personaggi.
Il retro di copertina aperto ci regala una bella immagine di Dylan Dog con la citata intervista a Decio Canzio in cui senza troppo andare per le rime il titolo è inequivocabile "ATTENTI DELINQUENTI !" - L'ITALIA INVASA DA MIGLIAIA DI DYLAN DOG FALSI.
Vi comunico inoltre che esistono altri 2 numeri de "Libreria dell'immagine" riguardanti Dylan Dog, il 24  e un numero speciale dedicato all'horror fest, entrambi del '92. 
Io invece concludo chiedendo ai collezionisti di stare più attenti nel qualificare come "falsa" la merce altrui,  accertatevi e siate certi prima di lanciare accuse da medioevo in pieno stile da caccia alle streghe!
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23 commenti:

  1. In teoria, mettere in circolo albi contraffatti non è poi così difficile. Ovviamente, come diceva Canzio, difficile credere che quando uno sconosciuto (!?) ti porta 50 copie per titolo, queste facciano parte della sua collezione privata etc. etc.
    Questo però sottintende l'onestà dell'edicolante.
    Ogni edicolante riceve X copie di un albo. Le invendute vengono "rese" all'editore tramite il distributore. L'editore (in teoria, per quanto ne so) le manda a magazino per il Servizio Arretrati.
    Se l'edicolante vende le copie ufficiali esaurendole, non avviene la "resa", niente impedisce di continuare a vendere anche quelle contraffatte.

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  2. Certo ma oggi nelle edicole non avvegono più queste operazioni, il business si è spostato on line.

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  3. Ho dimenticato di sottolineare il periodo durante il quale questo potrebbe essere accaduto, ovvero nel periodo d'oro di Dylan Dog.
    Oggi su internet non c'è bisogno di coinvolgere edicolanti compiacenti.

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  4. Ma di cosa vi meravigliate miei cari amici...
    Oggi uno per campare si inventa di tutto.
    Ad esempio e' un po di tempo che sul web girano altri collezionisti ******iti," i Blogger d'autore".
    Cioe' gente che non ha idee e sopratutto voglia di portare avanti dei blog e scopiazzia a piu' non posso articoli di altri...
    Come se la gente non si accorgesse di niente...
    Altro che falsi e questi ******iti sono in simbiosi con i *. ili...
    Tutto cio' e' pazzesco...

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  5. Adesso apro un blog tutto mio, non faccio un ca..o tutto il giorno e appena uno che ne sa piu' di me, tira fuori dal cilindro buone idee e sopratutto non obsolete li copio, cioe' rifaccio l'articolo con le mie parole poi se qualcuno gli gira l'idea di dirmelo sul mio blog, una bella pulita come sempre e tutto sparisce e chi se ne fraga...
    La tecnica e' sempre la stessa poveri *****ti.
    Lo chiamero' "Dylan dog copycs"
    Il blog per gli appassionati di dylan dog ma non troppo poiche' l'importante e' copiare...
    Oramai su questo personaggio non si fa piu' caso a niente...

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  6. A proposito di questo argomento vorrei dire la mia.
    Ogni blog ha i suoi lettori che si differenziano in base all'impostazione del blogger, vale a dire che c'è chi la pensa in un modo e chi in un altro.
    Pubblicare le stesse notizie per me è assolutamente improduttivo, i lettori magari partecipano più attivamente ad un certo spazio web ma bene o male leggono un po' ovunque.
    Secondo me dare la stessa news è lecito ma aggiungendo contenuti, rimbalzarla solamente, è tipico dei social network ove basta un "mi piace" e arrivederci...
    Tempo fa scrissi un articolo altrove e non l'ho certamente copiato.
    L'idea ispiratrice di detto articolo era nata sul blog di R. Recchioni, non citai la fonte anche perchè il contenuto di quanto scrissi non era assolutamente attinente con quanto pubblicato dallo stesso Recchioni che si limitava a denunciare un plagio di un fumettista italiano operato "secondo lui" dalla Marvel.
    Feci notare che lo stesso personaggio compariva anche in Dylan Dog, negli albi Bonelli quindi, identico, stesse fattezze...
    Immediatamente arrivarono i soliti noti a spellarmi vivo e ad accusarmi di aver copiato, ciò in bella mostra davanti a tutti, i commenti furono approvati e io passai per quello che aveva usato fatiche altrui per scrivere.
    Noto invece che quando "tale denuncia" coinvolge direttamente il blogger i commenti vengono immediatamente rimossi, mi è stato fatto notare e io stesso ho letto proprio ieri questo commento cancellato.
    Usiamo 2 metri e 2 misure? Forse.
    Vorrei solo far notare a certa gente che se oggi postasse un articolo, fatto con impegno e tempo e, il giorno successivo, lo stesso identico articolo, magari come giustamente dice Nico venisse rifatto modificando parzialmente il testo, lo trovassimo pubblicato altrove, che tipo di commenti susciterebbe?
    La fonte originaria va citata.
    Stesso discorso capitato poche settimane fa per "Dylan Dog alla radio". In quel caso DD Diary è stato il primo a dare la news, quello che è successo poi lo sapete... Tutti dietro come ovini.
    Continuiamo così, sicuramente i lettori saranno contenti, copiamoci a vicenda, sarà proprio divertente...
    Alla fine saranno sempre i lettori a scegliere.

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  7. Credo che il commento che ho fatto nella precedente recensione di STEFANO cada a pennello anche in questo caso, ovvero che non si fa in tempo a pubblicare un articolo o a promuovere un determinato oggetto, che subito o è copiato o nel secondo caso è già in asta da qualche parte.
    Speriamo nell'intelligenza della gente, che abbia il buon senso di valutare entrambe le cose!

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  8. Vi stupite che i vostri commenti scompaiono? Ma che ci andate a fare su certi siti? Già è un guaio che mancano i contenuti. Se poi non si può neanche esprimere il proprio disaccordo allora siamo nei guai peggiori!!!! Il blog in questione, lo conoscete tutti, ha proliferato nel giro di pochi mesi sfruttando il lavoro di cosiddetti "collaboratori". Ora che un bel po' hanno abbandonato la nave i contenuti latitano. Rimbalza notizie anche con 5 o 6 giorni di ritardo.
    Il problema non è questo, ripeto. Su Facebook il passaparola è alla base di tutta la dinamica e del funzionamento della comunicazione tra gli utenti. Pochi creano dei post da condividere, è più facile pescare link in giro per la rete.
    Il tizio in questione ha esportato lo stile Facebook per il suo blog, tutto qui. Non ha nulla da dire e pesca da blog di altri. Raramente cita la fonte (senza nemmeno avvisare l'autore, per altro. In un caso l'autore cadde dalle nuvole, se qualcuno di voi si ricorda la cosa).
    Spesso si ispira a contenuti altrui semplicemente per non lasciare un vuoto, perché al suo blog non deve mancare nulla.
    Infatti non gli manca nulla al di fuori dei CONTENUTI.
    PS: tra poco, caro Stefano, aspettati un F O T T I O di -1 al tuo blog.
    Si sa, certa gente ama fare le cose per bene e DI NASCOSTO!!!!

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  9. Non commento nemmeno guarda, ne avrei troppe da dire e risparmio il fiato che è prezioso.
    Per quanto riguarda ciò che avverrà se fossi nei panni di certa gente ci penserei molto bene a portar fango in questo spazio, l'ultima occasione mi son limitato a pubblicare il logo aziendale dove era stato lasciato il commento, la prossima volta ci andrò giù molto più pesante, altro che OT e bannare, faccio ben oltre.

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  10. Scusate non vorrei deviare l'argomento ma si parla di falsi e mi piacerebbe scrivervi questo:
    Faccio il Nome di Paola Barbato perchè è di una discussione pubblica

    Paola Barbato su facebook ha scritto:
    http://www.ebay.it/itm/FUORISERIE-DYLAN-DOG-SU-RIVISTA-ARTE-/190643811498?pt=Fumetti_Occidentali&hash=item2c6341b4aa

    ATTENZIONE!!! QUESTO ANNUNCIO E' UNA TRUFFA! Non è una storia di Dylan Dog, è un omaggio a vari personaggi sclaviani e a riferimenti di genere, non è proprio da considerarsi "storia" (sono solo 3 pagine) e soprattutto è stata realizzata per una rivista no-profit a distribuzione gratuita. NON COMPRATELA, NON FATE OFFERTE e soprattutto DIFFONDETE E SEGNALATE IL VENDITORE!!!
    _________________________
    Scusatemi ma non condivido quello che scrive:
    Il venditore può farci quello che vuole il problema è chi lo ha realizzato e chi lo ha prodotto o meglio disegnato (il nome è sul disegno). Purtroppo se non si fermano queste continue iniziative amatoriali (purtroppo sempre dallo stesso ovvero un fondatore dei .........ili) le cose potranno solo peggiorare.
    Il fatto che siano solo 3 pagine non lo giustifica e poi nella storia vi è solo Dylan Dog. Capisco che la Barbato difenda anche se stessa dato che il disegnatore gli schizza qualche disegno per il suo "davvero" ma questo è troppo.
    L'annuncio non è una truffa, la vera truffa è lasciar correre questi episodi, lasciare campo aperto ai non autorizzati e scusatemi se mi permetto non è la prima volta e nemmeno la seconda etc... che ci cascano. Non è rispettoso che chi segue le regole.

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  11. Purtroppo, indipendentemente dall'asta riportata da catalogodyd (Alessandro), in cui viene inserito un link riguardante la precedente segnalazione fatta dalla Sig.ra Barbato, sceneggiatrice di Dylan Dog, e sapete che in questo blog non concedo di postare riferimenti ad aste ne in questa sede stiamo accusando il venditore, è già ampiamente noto a tutti che ci sono dei collezionisti, o meglio dei gruppi di collezionisti, che non solo, troppo spesso, si sentono "La corte di cassazione" nel mondo dylaniato ma ritengono il personaggio quasi una loro proprietà e vogliono, con tutti i mezzi, monopolizzare il mercato che ruota attorno. Come? L'abbiamo visto più volte come. Con la diffamazione tramite sito pubblico di venditori seri e non. Anche in questo caso non si comprende Alessandro, tu che asserisci SPESSO che la casa editrice "Sergio Bonelli Editore" è vigile e attenta a sorvegliare quanto capita, come possa permettere che alcuni disegnatori, magari anche talentuosi ma comunque dilettanti, si permettano di plagiare un personaggio coperto da copyright e utilizzare le sue fattezze per disegni personali che tra l'altro, a quanto vedo, sono stati pubblicati su una rivista che è pubblica.
    Quello è il punto.
    Ti dissi già in una occasione, e tu non eri d'accordo, che la casa editrice approva tutto, basta che qualcuno vada in Via Buonarroti definendo l'iniziativa come no-profit (spesso di no-profit non c'è nemmeno 1 lettera di quanto realizzano) e il consenso viene dato.
    Non è solo questo il caso, ce ne son tanti di casi. A questo punto come certa gente si sente legittimata a produrre oggetti non autorizzati, tipo riviste o fanzine con storie di Dylan Dog, seguito a non capire come gli stessi si permettano di venire a rompere il ***zo al sottoscritto quando vende un raccoglitore per stickers IGDA che assolutamente rispetta i diritti d'autore e non porta in inganno il consumatore, basta semplicemente vedere i feedback che mi sono stati lasciati dagli acquirenti o farsi mandare foto di quanto scritto sopra, non è certo ingannevole, anzi, molto chiaro, trattasi di raccoglitore realizzato ad arte e alternativa all'elastico!!!
    Per cui, prima di andare a vedere l'erba del vicino, certi presunti samaritani, comincino a guardare quello che fa gente del proprio gruppo, non parliamo poi del discorso "fumetto-mania" che vendevo, la serie completa, altra polemica, appena ho smesso di venderle ecco in asta il ritorno, sempre di uno di loro, che si è rimesso (e già lo faceva prima) a vendere 1 solo tipo a peso d'oro, quel cattivone di Stefano accusato di vendere il lotto completo a 30 euro quando, sempre secondo voce del samaritano si trovano a 3 euro al pezzo (palle belle e buone, provate pure a cercarle e vedrete se è così), mentre chi fa parte della lobby può tranquillamente piazzarle in asta a 13 euro l'una e tutto tace, anche questo potete verificarlo.
    Siamo onesti gente, chi vuole mettersi a segnalare aste altrui, e io non lo faccio, deve avere l'onestà sino al midollo di segnalare anche gli amici, non solo i presunti nemici.
    Non aggiungo altro ma ne avrei tante da dire, quest'ultima rivista è una goccia in un mare.

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  12. Per la cronaca: la rivista è stata venduta!!!!

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  13. Una goccia nel mare???
    Visto l'occasione oserei dire una caccolina in uno stagno putrido di m....a!!!!

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  14. l'iniziativa della Barbato potrebbe essere un ottima idea con delle precisazioni
    basterebbe che la bonelli aprisse un sito online shop(che gia ha)e che regalasse li tutto il materiale definito" no profit" ovviamente pagando le spese postali,quindi distribuzione di tale materiale escusiva della bonelli e che regalasse una copia per ogni appassionato di dylan dog.
    la soluzione è semplice è possibile
    IDEA O UTOPIA?

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  15. Dubito alquanto che alla Bonelli interessi portare a termine iniziative del genere e farsi carico dei costi di stampa, è un'azienda che mira al profitto, non a far contenti i collezionisti.
    La soluzione è una sola: maggior controllo da parte sua, disegnatori la casa editrice ne ha fin troppi, meglio non se ne improvvisino altri.

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  16. EPILOGO
    Come immaginavo, dopo aver scritto sul suo blog inesattezze una dietro l'altra e in privato anche di peggio la discussione è sparita, magia a cui credevo fossero capaci solo i ....li.
    Il disegnatore non era autorizzato, cosa che lei insisteva nel dire. Mi ha praticamente dato del bugiardo insinuando la sua verità assoluta che poi alla fine le falsità le ha dette lei dato che insisteva nel dire che era autorizzata e che aveva le conferme. Nettamente falso.
    Successivamente ha addirittura dato per certo che chi realizza una storia inferiore alle 4 tavole dando una semplice comunicazione in Bonelli e facendola stampare su una pubblicazione gratuita e con disegnatore senza compenso è automaticamente autorizzato a pubblicarla. Ma da dove esce una regola così assurda ma soprattutto illogica? Infatti è priva di fondamento e me lo hanno confermato dalla casa editrice. Avere un nome altisonante non significa avere ragione. Aspetto ancora le sue scuse ... che mai arriveranno.

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  17. Chiedo venia
    E' ancora online, mi sono sbagliato.
    ecco le parole esatte illogiche insulse e non confermate dalla casa editrice, anzi ...
    Lei scrive:
    Ogni storia omaggio a Dylan, Bonelli, Sclavi, al di sotto delle 4 tavole e di cui venga data segnalazione in redazione è consentita su testate gratuite per cui non si riceva compenso.

    Tutti a fare storie !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    hahahahahhahahaha

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  18. La Barbato dimentica una cosa di basilare importanza e usa la dicitura utopica "testate gratuite".
    Le cosiddette testate gratuite, immesse poi nel canale del collezionismo, automaticamente diventano a pagamento.
    Vedasi quella rivista Arte venduta ieri a 45 euro oppure decine di numeri 0 (zero), notoriamente distribuiti in omaggio, che poi finiscono in asta a pagamento.
    Queste iniziative sono da autorizzare a discrezione della casa editrice che si deve anche occupare eventualmente di inserirle nei book o nei superbook, se le ritiene meritevoli.
    Se editate altrove la fine che fanno la conoscete tutti: ebay e qualche pollo abbocca sempre.

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  19. Le scuse non so se arriveranno o meno, a proposito del "nome altisonante" avrei qualcosa in contrario da aggiungere. Conosciuto certo, altisonante direi troppo.
    Che ha massacrato il personaggio è più che chiaro, inutile ripeterlo, per non parlare della pubblicità a costo zero che ha avuto per i suoi romanzi, ma questa è solamente una mia modesta opinione, come tra l'altro non gradisco il tratto femminile in un personaggio di chiara ispirazione maschile e per fortuna c'è chi asserisce che il Dylan Dog di Freghieri è l'eterno adolescente, che dovrei aggiungere io se andassi ad analizzare nello specifico i disegni, talvolta orribili, pubblicati sui color fest? L'horror bisogna saperlo narrare e anche disegnare, c'è poco da fare.
    Sarebbe interessante tu ci rendessi edotti di quello che ti ha scritto in privato, se lo ritieni puoi girarmelo sulla mia email.

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  20. quindi esisterà sempre un mercato "NO PROFIT"

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  21. Accidenti che caratterino, meno male non ti aveva davanti altrimenti ti tagliava la carotide con la mannaia.
    Che gli avrai poi detto di male!!!
    Comunque ragazzi non pubblico la loro conversazione per privacy e perchè non è il caso ma vi garantisco che si è incaz...ehm innervosita forte :-D

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